C'è chi chiede la proroga e chi la tax credit: andrà tutto bene?
La bomba ad orologeria chiamata “VOUCHER”, innescata lo scorso anno dal Governo per offrire un’ancora di salvezza ai tour operator ed alle agenzie di viaggio alle prese con tutte le cancellazioni – ed i rimborsi – dovute al Covid-19, inizia ad emettere un ticchettio sempre più fastidioso e udibile, segno inequivocabile che è prossima ad esplodere.
Un’esplosione annunciata fino dal momento in cui ci si è resi conto che mentre i voucher venivano utilizzati correttamente da una parte delle imprese, da parte di altre erano invece stati trasformati in comodo strumento per far cassa sulle spalle di altri, non importa se tour operator, agenti di viaggio o viaggiatori.
A breve inizieranno a presentarsi i clienti in possesso di voucher emessi dai vettori e il cui termine di scadenza era fissato a 12 mesi: chi non l’avrà utilizzato chiederà la conversione in denaro, e questo sarà il primo scontro che aspetta gli agenti di viaggio al varco. Il secondo sarà rimandato solo a settembre/ottobre, quando arriveranno all’incasso tutti i voucher emessi – correttamente o no – a fronte delle cancellazioni dei pacchetti turistici.
Allora saranno sorci verdi.
Qualcuno sta chiedendo al Governo di prorogarne la data di scadenza, altri chiedono di convertirli in tax credit che il viaggiatore possa utilizzare nel pagamento delle imposte. Noi siamo scettici sulla prima soluzione e contrari alla seconda.
Scettici sulla prima in quanto siamo convinti che UE e Associazioni dei Consumatori non lo permetteranno, contrari alla seconda perché imporre ai viaggiatori – dopo 18 mesi – di utilizzare il voucher per pagare parte delle loro imposte ci sembra sia davvero una schifezza che le agenzie di viaggio pagherebbero assai cara… Siamo infatti convinti che una mossa del genere li allontanerebbe definitivamente dalle agenzie che potrebbero essere considerate, a quel punto, attività in cui l’onestà non è di casa.
Quindi, a breve, tutti dovranno grattarsi la loro personalissima rogna: i vettori non potranno più nascondersi dietro vane minacce di rifiutare qualsiasi rimborso in denaro in quanto l’ENAC potrebbe/dovrebbe applicare sanzioni pesantissime, i tour operator dovranno fare i conti così come li dovranno fare le agenzie di viaggio, e c’è da augurarsi che tutti abbiano emesso i loro voucher solo a fronte dell’impossibilità (reale) di recuperare somme già versate a fornitori. In questo caso la palla passerà al Governo che dovrà porre rimedio a questa confusa e insana situazione.
Come sia sia, sarà il vero problema dell’anno, e il modo in cui lo si affronterà sarà la cartina di tornasole della capacità di recupero della nostra categoria. Andrà tutto bene?
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