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Lettera aperta agli agenti di viaggio
Buongiorno,
la scorsa settimana, esattamente il 9 gennaio, il quotidiano online TTG ha dato notizia dell’azione promossa da Fiavet Lazio nei confronti dell’AIAV dando anche spazio alle considerazioni espresse da Ernesto Mazzi, presidente della federazione laziale.
La notizia è poi stata ripresa questa settimana da altre testate di settore.
Chi ha seguito la vicenda ricorda bene che il tutto è nato dall’iniziativa della Fiavet laziale consistente nell’organizzazione del proprio convegno in forma di “crociera” a bordo di Grimaldi Lines: quattro giorni con programma comprensivo di viaggio a/r, pernottamento e prima colazione, pasti a bordo, visite e serate a Barcellona. E qualunque agente di viaggio può ben comprendere che si parla non tanto di “convegno” ma di “pacchetto turistico”.
Pacchetto turistico ampiamente reclamizzato con locandine su Facebook in numerosi gruppi frequentati da associati Fiavet (pochi) e non (moltissimi), con due diverse tipologie di prezzo (appunto soci e non soci) e quindi aperto a tutti. Esattamente ciò che accade quando a promuovere un’iniziativa turistica è l’associazione del Burraco o il club del Gorgonzola: promozione con modalità da “abusivo”.
Sono seguite numerose e anche aspre discussioni culminate, da parte di Fiavet Lazio, con un parere legale volto a far comprendere come l’AIAV avesse commesso un grossolano errore e, da parte di AIAV, con una segnalazione alla Polizia di Roma Capitale con richiesta di verificare la correttezza della pubblicità.
E – secondo Fiavet Lazio – qui stanno gli estremi della diffamazione, ovvero nell’aver pubblicato una lettera senza il suo preventivo consenso.
Innanzitutto va precisato che nulla di falso o diffamatorio è stato scritto dall’AIAV nei confronti di Fiavet Lazio, tant’è che il presidente Ernesto Mazzi contesta la pubblicazione della lettera inviataci da Polizia di Roma Capitale, ma non il suo contenuto.
Quindi, o c’è diffamazione perché AIAV ha raccontato una falsità o una verità distorta, o non c’è diffamazione.
E il fatto che AIAV abbia pubblicato il documento originale della sanzione comminata a Fiavet elimina qualsiasi dubbio sulla veridicità di quanto scritto.
Poi si potrà dire che una sanzione è contestabile, verissimo, ma nessuno potrà mai dire che non è stata elevata.
L’aver pubblicato quella lettera, inoltre, ritengo sia stato un nostro preciso dovere dopo che, per almeno un mese, gli AdV erano stati sottoposti ad un continuo “botta e risposta” su Facebook, con le verità dell’uno e dell’altro a contrapporsi. Con la pubblicazione della lettera della Polizia di Roma abbiamo (avremmo…) voluto chiudere ogni questione.
Passando alla richiesta economica per il risarcimento del danno (quale danno, poi?) voglio precisare che aldilà dei 100.000 euro richiesti, cifra tanto elevata quanto ridicola, e aldilà del fatto che non è nostra intenzione dare neppure un solo euro a Fiavet Lazio, è bene dire che il legale scelto dal presidente Mazzi ha posto un termine di 48 ore per pagare!
“Pagate 100.000 euro entro 48 ore o procediamo con azione legale”.
Qualcuno potrebbe ridere, un buon penalista potrebbe far altro, io, dal canto mio, dico che il termine è ridicolo, l’idea della costituzione di un fondo a sostegno degli agenti di viaggio in difficoltà è ridicola (paga entro 48 ore e poi vediamo che fondo inventare…) ed è ridicola anche la richiesta di scuse: scuse per cosa?
Per il presidente Ernesto Mazzi provo rispetto, stima e simpatia, ma nello stesso tempo non posso non notare una enorme faciloneria nel modo in cui ha affrontato la situazione, prima, durante e dopo. Pertanto aspetteremo pazientemente di comparire in giudizio anche quando Fiavet Lazio volesse rinunciare, in quanto riteniamo che la questione – parliamo di abusivismo – non possa cadere nel dimenticatoio.
Pubblichiamo questo chiarimento dopo averlo inviato a TTG (che non ha ritenuto opportuno pubblicarlo) perché crediamo che le campane da ascoltare siano sempre almeno due, se non di più.
Fulvio Avataneo
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