COMUNICATO STAMPA

Dopo attenta lettura del comunicato diramato dalla Fiavet a seguito delle delibere assunte in Consiglio Nazionale, ci corre l’obbligo di fare alcune puntualizzazioni utili ad evitare che quanto già accaduto nel passato abbia nuovamente a ripetersi.

Otto anni fa le compagnie aeree hanno avviato quel processo di disintermediazione che, passato indenne all’esame della triplice sindacale di categoria, si è ormai consolidato seppure non remunerativo, imposto con arroganza e spesso gestito in maniera estorsiva sia verso gli agenti di viaggio che verso i viaggiatori.

Otto anni fa – complice la Fiavet di Antonio Tozzi – si è chinata la testa sotto la lama che ha tagliato le commissioni. Successivamente, sempre grazie a Fiavet, si è assistito alla commedia messa in scena dall’APJC – teoricamente garante anche dei diritti degli AdV in quanto presenziata anche da Fiavet – che ha imposto l’obbligo indiscriminato delle fidejussioni e dei punteggi professionali, non necessari ai sensi del contratto IATA ma economicamente utili alla medesima e alle Associazioni abilitate alla “formazione”.

Leggendo le cronache degli anni scorsi e confrontandole con quelle di oggi non possiamo che dichiararci felici di non aver avuto nulla a che fare con la Fiavet e con le sue decisioni, certamente frutto della convenienza di pochi ed incalcolabile danno per l’intera categoria. 

Quando Autotutela, anni fa, parlò di boicottare le vendite dei vettori, fu tacciata di “demagogia”.  Quando Pietro Sinistri e Ivano Camponeschi, membri storici di Fiavet, decisero di agire concretamente contro le iniziative delle compagnie aeree, vennero diplomaticamente invitati alla porta. Quando Donatella Marai appoggiò un’iniziativa a favore dei viaggiatori, venne cacciata dalla presidenza di Fiavet Lombardia.

Oggi Fiavet dichiara l’“agitazione” degli agenti di viaggio, quasi che questi non fossero già agitati da molto tempo anche grazie al suo operato. Oggi Fiavet diserta i lavori dell’APJC per protestare contro la IATA alla quale, anni fa, ha consegnato una pistola carica che da allora è puntata sull’agente di viaggio.  Oggi Fiavet protesta  contro l’azzeramento delle commissioni da parte di Turkish  citando “la normativa in essere”, ma – chiediamo – quando Autotutela chiedeva ragione davanti all’Autorità Giudiziaria,  la Fiavet dov’era? 

Ad ottobre, la Presidente Cinzia Renzi definì, il nostro, un comportamento “terroristico”.  Noi, oggi, definiamo il comportamento della Fiavet – della sua Fiavet – tanto opportunista quanto  autoreferenziale:  nel 2004 furono proprio i già citati Pietro Sinistri e Ivano Camponeschi a dichiarare di non sentirsi – e addirittura di  non voler essere… –  rappresentati dalla Fiavet, sfiduciandola pubblicamente e totalmente.

La stessa sfiducia, oggi, la ribadisce Autotutela, in nome dei propri Associati e anche a nome di quelli che, non essendo parte del mondo Fiavet, hanno comunque il diritto di sentirsi liberi ed esonerati da qualsiasi obbligo possa nascere dalle iniziative della Fiavet, della sua Presidente e dei suoi vertici. In qualsiasi caso ma, soprattutto, in sede APJC

Per quanto ci concerne, il nostro comportamento resterà volto alla tutela degli agenti di viaggio anche mediante il sostegno – pratico e concreto – di ogni loro singola azione giudiziaria volta ad ottenere i dovuti compensi per l’intermediazione della biglietteria aerea, sia di Turkish Airlines che di qualsiasi altro vettore.