Saranno anche Stati "Generali", ma il comandante in capo brillava per la Sua assenza dal campo di battaglia!
Come già saprete, nei giorni 28 e 29 ottobre si sono tenuti, a Chianciano Terme, gli “Stati Generali del Turismo”, ovvero la 1^ Conferenza Programmatica Nazionale destinata a sviluppare un piano strategico quinquennale (2023-2027) in grado di diventare una sorta di “guida condivisa” per consentire al settore di ottenere i migliori risultati.
L’evento, che si è articolato in ben 29 convegni ai quali hanno partecipato circa 130 relatori, tutti di elevato spessore e tutti impegnati su temi di grande interesse, è stato organizzato dal Ministero del Turismo quando la sua reggenza era ancora affidata all’onorevole Massimo Garavaglia; con la caduta del Governo Draghi e l’insediamento del nuovo Governo Meloni, anche il dicastero del Turismo ha subìto un passaggio di mano, diventando la nuova casa della senatrice Daniela Santanché, nuovo Ministro del Turismo.
Che, però, a Chianciano Terme, all’evento organizzato dal “suo” Ministero, non ha partecipato.
Siamo certi che, ad impedirglielo, saranno stati gli impegni di Governo, le riunioni programmatiche, le infinite decisioni da assumere in questo inizio di legislatura, ma resta il fatto che un’occasione di confronto tanto importante e propedeutico, tra la parti associative ed imprenditoriali del Turismo e le istituzioni, non lo vedremo più per un bel pezzo.
Ma, aldilà della presenza istituzionale o, meglio, della “non presenza”, i temi trattati sono stati tanti e diversi, e mi hanno permesso, ancora una volta, di inorgoglirmi di fronte alla capacità – tutta italiana – di valorizzare luoghi, realtà e attività che rappresentano quell’eccellenza di cui tutti parlano ma che pochi realizzano. E senza l’aiuto di Enti Pubblici.
Si è discusso di turismi, di accessibilità e inclusione, di tecnologia ed etica, di problemi e opportunità. Si sono aperti i cassetti delle mille cose positive che il nostro settore riesce a realizzare nonostante la burocrazia, le leggi e il fisco complottino per impedircelo e si sono discussi temi che tutti noi siamo chiamati ad affrontare quotidianamente. Per capire quali soluzioni adottare mettendo in libera circolazione le idee.
E se qualcuno pensa che al turismo le idee manchino, beh… Si sbaglia. Le idee ci sono, tante e anche buone, ma manca quella coesione che può fare la differenza. Ecco, dovessimo dire quale termine riteniamo essenziale per il nostro futuro sarebbe proprio “coesione”, che non vuol dire accettare tutti e tutto quanto, piuttosto, una giustapposizione corretta di diverse parti, una ricerca di affinità capace di creare, da più frazioni, un intero.
Per farlo sono necessarie buona volontà, determinazione, onestà, capacità professionale e disponibilità, doti che – per funzionare – devono essere tutte presenti, nessuna esclusa.
Impossibile? No. Difficile? Forse, ma non impossibile, quindi perché non provare?
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