La Fiavet Piemonte e Valle d’Aosta è commissariata. Esautorato lo storico reggente Carlo Bortott, il compito vi verificarne e sanarne la situazione è stato affidato a Fortunato Giovannoni che, Fortunato, lo è solo certamente di nome, e non di fatto in quanto il problema che grava sulla parte piemontese di Fiavet è la mancanza di quattrini, elemento che alla storica associazione interessa più di ogni altro. E non è certo con la fortuna che questi problemi si risolvono...

Pochi associati = poche quote. E con poche quote si fatica a tenere in piedi un carro che, nato quando l’essere associati alla Fiavet era un vanto e quando non si badava più di tanto a ciò che si riceveva in cambio di una quota associativa, oggi risulta essere pesante, regolarmente orientato alla ricerca di soluzioni più politiche che pratiche e – come succede da sempre – governato dagli stessi personaggi che, seduti sulla poltrona di Presidenza o meno, continuano a guidarla.

Inoltre, oltre al calo di associati – con conseguente abbassamento degli incassi – sulle quote pesano le “parti” delle stesse che partono dalle regionali per essere indirizzate ad altre casse. Ed ecco che, con quanto rimane, si fatica forse un po’ a pagare i conti quotidiani.

Ovvio che il “commissariare” non ha alcun senso, a meno che dalla Presidenza non si pensi che la situazione derivi da una “cattiva gestione” dei soldi da parte del deposto Presidente Regionale Carlo Bortott… Noi, da torinesi che il Bortott lo conosciamo piuttosto bene, siamo pronti ad accreditargli molti difetti ma non, certamente, quello di “gestire male” i soldi dell’associazione.

Certo che tutto quanto sopra è solo frutto di voci… Ma, d’altronde, la Fiavet stessa preferisce star ben zitta, persino evitando di scrivere sul proprio sito i motivi del commissariamento. Lasciando quindi aperta la porta ad ogni illazione che, se perfettamente inutile sull’associazione stessa, può invece danneggiare – e molto – la dignità della persona.