Italo 317Sono passati meno di tre anni dalla prima corsa di ITALO, da Milano PG a Napoli Centrale, e in questi 34 mesi bisogna dire che di strada ne ha fatta tanta, anche se al contrario…

Nata col proposito di fare concorrenza a Trenitalia grazie ad un concetto di qualità e classe, oggi NTV sceglie la formula del low-cost come quella che pare essere l’ultima chance del vettore prima di dover cedere le armi davanti all’inevitabile: dopo aver tagliato le tratte (addirittura l’intera dorsale adriatica...), dopo aver tagliato le commissioni alle agenzie e probabilmente prossima al taglio dei posti di lavoro, alla fine – da tagliare – rimarrà ben poco.

Inizialmente era anche nato un ottimo rapporto con la distribuzione, rapporto che oggi pare essersi definitivamente incrinato grazie alla decisione di “tagliare” le commissioni agli agenti – portandole a zero sulle tratte più commercializzate – e alla scelta di servirsi di Groupon per vendere biglietti ferroviari ai prezzi della metropolitana o del bus cittadino.

La reazione degli agenti di viaggio non si è fatta attendere: una prima sospensione delle vendite durata due settimane, e - al mancato confronto con l’azienda richiesto dall’Associazione degli agenti di viaggio – l’astensione totale dalle vendite. Di questa situazione gode Trenitalia, che mantiene il prezzo delle tratte (Italo è sceso fino a 9 euro…) e porta a casa i frutti della scarsa attenzione di NTV alla distribuzione.

Una buona fetta di responsabilità pesa sulle spalle di Fabrizio BONA, direttore commerciale di NTV e artefice del taglio, che in una recentissima intervista rilasciata al TTG ha affermato che “…l’intermediazione è importante, ma la sua mission non è quella di vendere biglietti low cost, ma di creare valore…”. La domanda è salita spontanea: “Quale valore si può creare intorno al prodotto di un fornitore che, giorno per giorno, perde valore facendolo perdere anche al proprio prodotto?”.

Le agenzie di viaggio stanno lentamente facendo proprio un semplice principio: senza guadagno non si vende. E siccome è piuttosto facile capire come il prodotto di NTV sia ormai devalorizzato non rappresentando più una fonte di guadagno, è inevitabile che la compagnia si trovi a perdere, nel tempo, l’intera rete distributiva.

Il numero delle agenzie che hanno deciso di abbandonarla cresce ogni giorno. Sicuramente il calo arriverà ad una dimensione che richiederà un cambiamento di rotta (un ritorno alla distribuzione con le marginalità in precedenza soppresse) o un diverso posizionamento del sistema commerciale. In ogni caso, Trenitalia è destinata a guadagnare ancora su questa vicenda.

Da parte nostra non possiamo che appoggiare la decisione di NON VENDERE ITALO. Un partner che non ti vuole pagare è un partner che non ti può chiedere di lavorare per lui.