L’ASTOI mette in scena l’ultima (in ordine di tempo…) rappresentazione ai danni degli Agenti di Viaggio, e lo fa scegliendo un soggetto – l’IVA sulla commissione – degno delle migliori commedie all’italiana. Parliamo della decisione di alcuni T.O. aderenti, appunto, all’ASTOI, di scorporare l’IVA dalle commissioni riconosciute sulle vendite agenziali, una decisione dichiarata “legittima e corretta” ma che, quand’anche lo fosse, risulterebbe perlomeno significativa di un nuovo e sempre più duro scontro tra T.O. e distribuzione.
Le motivazioni addotte dall’ASTOI sono contestabili dalla prima all’ultima sia sotto il profilo della fiscalità, sia sotto quello della marginalità che, in questo caso, si ridurrebbe solo ed esclusivamente per gli agenti di viaggio.
Ciò che il comunicato ASTOI lascia capire chiaramente è che la decisione, unilaterale e arrogante, di alcuni T.O. non è nata per apportare un “opportuno aggiustamento fiscale” quanto, piuttosto, per recuperare marginalità su quei prodotti che, per la stagione estiva in arrivo, decideranno la sopravvivenza o la morte di alcuni T.O.: Spagna, Grecia, Italia. La partita si giocherà qui.
Sarebbe stato opportuno concertare, confrontarsi (prima) sulle tante questioni ricche di spine che da tempo avvelenano i rapporti tra organizzazione e distribuzione, ma – come al solito – le posizioni di forza sono quelle preferite da chi non sa discutere, e che sa di aver ben poco di cui discutere. Quindi si preferisce allargare ancora di più la frattura esistente senza riflettere, senza pensare che le due facce della medaglia avrebbero necessità di rinsaldarsi su argomenti più importanti quali, ad esempio, il recupero della clientela oggi in fuga dal nostro sistema.
Pazienza, dunque: si dia il via libera ad una ulteriore tornata di disintermediazione!
Cari agenti di viaggio, rimboccatevi le maniche, assicuratevi ben bene, cercate i migliori fornitori di hotel sul mercato e imparate a fare i vostri interessi costruendo voi ciò che oggi acquistate dai T.O. (ovviamente salvate quelli che, da queste politiche idiote, si tengono lontani…). Qualcuno dirà che soffio sul fuoco: si, è vero, soffio sul fuoco che qualcuno vorrebbe scottasse solo le nostre piumette lasciando le loro sane e prive anche solo del nerofumo. Soffio sul fuoco del degrado del rapporto che dovrebbe unire e che, al contrario, divide per un eccesso di stupida arroganza, soffio sul fuoco di tutta una lunga serie di situazioni insostenibili.
Sia chiaro: sull’inutilità e sulla vessatorietà della decisione sotto il profilo fiscale, siamo pronti a discuterne pubblicamente con qualsiasi T.O. lo desideri, forti del parere persino dell’AdE, così come saremmo pronti a discutere di qualsiasi altro argomento con chiunque volesse farlo in maniera equilibrata e priva di preconcetti: i T.O. e gli AdV hanno problemi che andrebbero risolti di comune accordo, unendo le forze anziché dividerle. Questo andazzo porterà solo ad un ulteriore impoverimento del settore, e non è detto che il maggior danno non lo riceva proprio chi, scioccamente, cerca di prevaricare il prossimo traendone un esclusivo vantaggio.
Fabio Gallo