Pubblichiamo una lettera del collega ANTONIO COPPOLA.  E’ una lettera aperta alla IATA inviata a Master Viaggi e sulla quale si sono già accese polemiche in quanto, seppure indirizzata virtualmente all'assovettori, destinatarie di quest’atto d’accusa sono le Associazioni che, in sede APJC nel 2006, hanno tradito l’intera categoria – aggiungiamo per loro esclusivo tornaconto – lasciando venissero imposte nuove regole vessatorie oltre alle già esistenti.

La decisione di stabilire un “punteggio di qualificazione professionale” ottenibile esclusivamente a pagamento con frequentazione di corsi organizzati dalla IATA stessa o dalle “Associazioni” che hanno ottenuto l’autorizzazione ad effettuarli – sempre a pagamento, ovvio… - è illegittima e priva di qualsiasi logica, soprattutto oggi che tutte le compagnie hanno posto a disposizione dei passeggeri comodissimi siti internet dove gli stessi possono acquistare ogni sorta di ticket. E senza obbligo di frequenza scolastica…

Quindi, giusta la decisione di Antonio Coppola. E, sottolineiamo, giusta sarebbe l’adesione a questa iniziativa da parte di tutte le ADV IATA col sostegno anche delle non IATA. Soprattutto di queste ultime, che sono la maggioranza.  Ormai le nostre battaglie possono essere vinte solo con la partecipazione collettiva di ogni addetto ai lavori, anche perché una qualsiasi negatività non colpisce il singolo ma l’intera categoria.

Ora ci chiediamo cosa vorranno rispondere ad Antonio Coppola i presidenti di Fiavet, Assotravel e Assoviaggi che, grazie al loro operato, hanno costretto gli agenti di viaggio a subire vergognosamente questa prepotenza: chiederanno la convocazione di un nuovo tavolo paritetico con IATA o staranno zitti?

“Cara IATA,  mi chiamo Antonio Coppola e sono il direttore dell'agenzia Proposta Viaggi di Milano, codice 38206XXX.  All'inizio di questo 2010 ho ricevuto la tua richiesta di indicare se il mio personale addetto alla biglietteria aerea era in possesso del requisito introdotto nel 2006: i 60 punti.

Ovviamente me l'aspettavo, perché questa lettera è come il Natale, prima o poi arriva... e sono passati già quattro anni:  ho già scritto e ribadito più volte cosa penso di questa disposizione (è pretestuosa e illegittima) perciò ho risposto che non aderivo alla richiesta e che avrei rivolto alla "triplice" (cioè i partecipanti al tavolo dell'APJC) l'invito a disdire l'avallo (se mai ci è stato) a questa imposizione e a reimpostare il tavolo del comitato su basi paritarie, costruttive, respingendo qualunque atto o regolamentazione che modificasse in negativo ed economicamente le condizioni contenute nei contratti già stipulati con ogni singolo adv.

L'ho fatto. Ma il risultato è stato scoraggiante: in pratica nessun riscontro.  Perciò, quando alla fine di luglio mi hai risollecitato l'adesione mi sono detto... e va beh, lascio perdere la lotta contro i mulini a vento e faccio fare 'sto benedetto esame all'unico addetto che è rimasto ad emettere biglietti e chiudiamola qui!

Faccio preparare la documentazione che mi hai chiesto. Poi entro nel tuo sito per conoscere l'importo da pagare (nella tua comunicazione era scritto di pagare tramite BSP ma non era specificato quanto) che, pensavo, sarebbe stato di poche decine di euro, il necessario per coprire le (vostre) spese perché so per esperienza che alle nostre dobbiamo pensare noi.

Col cavolo! La quota ammonta alla bellezza di 655 euro più Iva, importo che raddoppia se a fare il corso sono in due. Pauroso! Confesso che in tutti questi anni non mi sono mai preoccupato di sapere quanto costasse: ero convinto - ingenuamente - che si sarebbe trattato di un pro-forma, giusto la copertura dei (vostri) costi.

Cara IATA, 655 euro sono una enormità, un assurdo ingiustificato, inconcepibile, "quotata" per una verifica pretestuosa e inutile, che volendola giustificare - ma non la giustifico - si dovrebbe risolvere in una esame (???!!) di mezz'ora, un'ora al massimo...  Un esame per dimostrare di conoscere OW, RT, CT, OPENJAW, minimi direzionali, back-haul, migliaggi, ecc... quando oggi il 100% delle transazioni si basa sulle tariffe "point-to-point" e, in caso di multitratta, sulle tariffe "chiuse" dei singoli vettori o del gruppo di vettori consorziati, tariffe slegate dalle regole di tariffazione IATA e fruibili solo se si possiede un PC... perché ti ricordo che le tariffe si trovano da molto prima del 2006 solo nei data base dei GDS: gli APT (i ponderosi volumi tariffari cartacei) sono spariti da anni.

Che altro c'è da verificare? Le date dei versamenti? Le penalizzazioni a cui si incorre se non si rispettano? Le disposizioni di vendita che i vettori mandano direttamente (anzi spesso non mandano ma dicono che gli adv devono conoscerle comunque!) bypassado la loro associazione, cioè te? Gli ADM (emessi spesso a sproposito) o gli ACM (che sono merce rara)? Le spese amministrative che - come sai - i vettori si sono inventati da qualche tempo ma che non riconoscono a noi quando a sbagliare sono loro (e succede molto, molto frequentemente)?

Cara Iata, i 655 euro sono una cifra assurda anche eticamente, perché non si può non considerare la crisi che il settore sta attraversando e la remunerazione che questo servizio dà alle agenzie. Perciò ho deciso di respingere la tua richiesta, non accetto di sottoporre il mio collaboratore ad un esame inutile oltreché oneroso.

Lo faccio perché è stato firmato un contratto e quando c'è un contratto le regole si possono cambiare solo se sono concertate e approvate: non possono essere imposte e neppure camuffate da accordi con associazioni che non hanno deleghe per avallare queste modifiche.  Nello specifico, Proposta Viaggi non è iscritta né ha mai fornito alcuna autorizzazione a rappresentarla a nessuna delle tre associazioni di categoria partecipanti al APJC.

Perciò ti chiedo di sospendere queste verifiche e i conseguenti corsi dei 60 punti. Per il futuro auspico che il 50% del tavolo APJC sia occupato da adv qualificati e realmente delegati (come d'altronde è riportato a pag. 31 della Reso 818g) e che le date delle sedute e gli argomenti da trattare siano pubblicizzate adeguatamente e con congruo anticipo.

Fermo restando che nessuna delega può autorizzare a prendere decisioni che modificherebbero il contratto, in particolare se comportano penalizzazioni non contemplate.

Antonio Coppola  a.coppola@propostaviaggi.it