le-percentuali-rosse-dei-dadi-23266198Sono trascorse due settimane da quell'odiosa sera parigina del 13 novembre scorso, due settimane nel corso delle quali siamo stati pervasi prima dall'orrore, poi dalla rabbia e, infine, dalla paura. Inutile negare... la paura ha contagiato tutti, anche quelli che tentano di dissimularla dietro frasi prese a prestito e dietro bandierine coraggiosamente esposte su Facebook.

Non è mia intenzione discutere dell'attentato di Parigi, e neppure degli altri che, in questi ultimi giorni, si sono succeduti nel Libano, in Egitto e in Tunisia, nel Mali. E non voglio neppure parlare degli aerei russi abbattuti dal fuoco tanto nemico quanto "amico": voglio discutere degli effetti pratici che queste situazioni stanno portando nelle nostre agenzie.

Abbiamo iniziato a raccogliere un po' di dati, di percentuali, di numeri; li abbiamo raccolti grazie ad alcuni fornitori (tour operator, vettori, OLTA, motori di ricerca alberghieri...) e associazioni, scomodando sia l'UFTAA che altre associazioni di Paesi europei e non, e lo scenario che ne è emerso è davvero triste se non, per alcuni versi, (e rubo il termine utilizzato da un amico...) schizofrenico.

Nelle scorse due settimane sono crollate le vendite delle agenzie di viaggio. Il dato è confermato più o meno da tutti i fornitori, inclusi quelli che, ultimamente, stavano viaggiando "alla grande". Ma sono crollate solo in Italia? No, sono crollate ovunque. Quasi ovunque... E la tanto vituperata stampa italiana (cartacea, radiofonica o televisiva...) pare non abbia utilizzato toni più drammatici di quella di altri Paesi: la Gran Bretagna e gli USA hanno avuto titoli ben peggiori e ben più devastanti.

In Italia assistiamo al peggio: un secco -25% rispetto allo stesso periodo del 2014, seguito dal -22% della Germania, dal -19% della Francia e dal -11% della Gran Bretagna. Una Europa impaurita e schiacciata in difesa, dunque, ma con alcune sostanziali differenze: la Francia (Paese direttamente colpito) è la nazione che ha reagito meglio dopo lo shock iniziale e che ha ricominciato (seppure leggermente) ad acquistare durante questa settimana. Tutti gli altri si sono "seduti" dopo gli attentati e, ad oggi, pare non abbiano alcuna intenzione di alzarsi e riprendere a camminare.

Ma c'è un'eccezione: la Spagna. Nessun calo, anzi un leggero +1% che però, in mezzo a tutti i "meno" spicca come un papavero nella neve.

Ci sono poi gli Stati Uniti che lasciano un bel -9% sul tavolo del timor panico (verificando il calo giornaliero, pare che l'allerta del presidente Obama non abbia sortito particolare effetto...) e la Russia, che scende solo del -4%. Coraggiosi!

L'Italia si dimostra il Paese sul quale la paura del terrorismo ha fatto il maggior danno economico, e ciò che preoccupa è che questo calo si ritiene sia poco "assorbibile" nel corso del prossimo mese. E questo, purtroppo, potrebbe far chiudere l'esercizio 2015 incidendo pesantemente sull'intera annata. Inutile strapparsi i capelli tentando di rimediare: la paura è un sentimento che deve decantare ed essere riportata a livelli "umani". Anche quella degli agenti di viaggio.

Dario Fiore