La mediazione tra Buona Vacanza e le sue filiali – quelle, secondo loro, danneggiate dai comportamenti del network – si è conclusa. Un lavoro impegnativo che ha visto coinvolti i rappresentanti del network ed il responsabile dei servizi legali di Autotutela, avvocato Fabrizio Stefanelli, nella sua qualità di mediatore tra le parti.
Due giornate “piene” nel corso delle quali sono emerse – o riemerse – tutte le difficoltà vissute dagli affiliati in quel confuso periodo collocabile a cavallo tra la gestione “Gianni Innocenti” e la gestione “Corrado Coen”, con operatori non pagati che rifiutavano l’invio di documenti e provvigioni alle agenzie che non venivano pagate, con rimborsi ai clienti anticipati dagli affiliati (mai recuperati) e continui rimpalli di responsabilità. Tutte cose che, a Buona Vacanza, hanno fatto male.
Oggi la rete si presenta rinnovata nella compagine societaria e nei vertici aziendali, dichiarando una gran voglia di migliorare ogni situazione fino a renderla ottimale per la prosecuzione dei lavori: gli operatori che in passato avevano “bloccato i codici di prenotazione” sarebbero stati totalmente saldati e i tempi di pagamento portati ad una quindicina di giorni ante-partenza rispetto ai due giorni al massimo che si avevano lo scorso anno, nel pieno della stagione estiva.
Il lavoro svolto dal legale di Buona Vacanza, avvocato Salvatore Obino, unitamente al mediatore, è stato di grande qualità, cosa che oggi ci permette di sperare sul buon esito di diverse vicende. Diciamo diverse perché alcune di loro partivano da estremi talmente distanti da non potersi certo ricucire con un semplice, seppure volenteroso, tentativo, ma anche per queste situazioni ci auguriamo Buona Vacanza voglia tenere in considerazione quello che, oggi, risulta essere il primo elemento di cui necessita: la fiducia dei suoi affiliati. Senza quella non si va da nessuna parte. E su questo fronte ci dispiace constatare che il primo errore sia giunto proprio dall'amministratore delegato di Buona Vacanza, dr. Andrea Rozzi, che "forse stanco, forse troppo impegnato" non ha partecipato agli incontri in programma, neppure dopo aver garantito la sua presenza. Un piccolo autogol che ci auguriamo non si ripeta, in quanto è proprio con le piccole cose che ci si assicura l'attenzione.
E parlando di fiducia degli Affiliati abbiamo avviato una nostra personale inchiesta tra gli affiliati a diverse reti che, con formule di franchising o simili, aprono centinaia di punti vendita all’anno creando un giro di denaro e – forse – d’affari non indifferente. Ma gli affiliati sono contenti?
A questa domanda contiamo di rispondere analizzando le caratteristiche di una quindicina di gruppi così come le vedono gli stessi neo-imprenditori che, dopo aver sborsato alcune decine di migliaia di euro, contano di lavorare in un settore che già di per se non è tutto “rose e fiori”. Saranno loro a raccontarci le esperienze vissute e a consentirci di fare il punto su un segmento di mercato che pare essere inesauribile. E chissà che, alla fine, non abbiamo tutti le idee più chiare…