Iniziamo parlando di Promuovitalia. E’ una società pubblica controllata dall’ENIT al 100%, ed ha – o avrebbe – il compito di gestire i fondi Comunitari e dello Stato italiano destinandoli a progetti di formazione-lavoro indirizzati, più che altro, alle categorie più svantaggiate del sud. Tramite il progetto “Sviluppo & Formazione”, i fondi avrebbero dovuto consentire l’avvio di start-up correlate al turismo quali, principalmente, portali web, imprese dei forti contenuti turistici digitali, sviluppatori di app e di energy manager per il settore turistico.
A Promuovitalia spetta il compito – unitamente all’ENIT – di individuare tirocinanti e aziende meritevoli di beneficiare dei finanziamenti. Ai tirocinanti scelti e annessi al progetto, spetta un’indennità di partecipazione di 750 euro al mese. All’azienda ospitante, tutor del tirocinante, che non tira fuori un solo euro, addirittura ne spettano 300, sempre ad ogni mese. Qualora il tirocinante debba svolgere il proprio stage al di fuori del Comune di residenza, la modalità del finanziamento prevede gli venga assegnato – e pagato – anche l’alloggio.
Torniamo a ricordare che i soldi destinati a questo progetto sono equamente divisi tra la Comunità Europea e lo Stato italiano. Ovvero, i soldi – alla fine – sono dei contribuenti.
Purtroppo, come spesso accade in Italia, l’ingordigia di chi deve gestire soldi non suoi crea situazioni dalla deriva spiccatamente criminale, e così – anche in questo caso – una novantina di milioni di euro, hanno preso altre direzioni…
Anziché finire a bacini innovativi, quelli che potrebbero davvero realizzare cambiamenti utili alla società e all’occupazione, i finanziamenti sono stati utilizzati per aiutare imprese “amiche” a dotarsi di personale a costo zero, pagato e alloggiato dallo stato, concedendo anche un piccolo premio di 300 euro per ogni tirocinante alle aziende.
Ed ecco quindi il Grand’Hotel Baia Verde di Acireale, in Sicilia, che arruola ben 7 nuovi camerieri, a costo zero e con addirittura un “rimborso spese” (quali?) di 2.100 euro al mese. Ecco Antonio, sessantaduenne romano, “tirocinante” portiere d’albergo a Pompei. E Svetlana, russa cinquantasettenne, “stagista” in un grosso centro turistico di Reggio Calabria, e Maria, sessantenne, anch’essa “tirocinante cameriera” in un ristorante centrale di Napoli, e Giuseppe, che a sessantatre anni ha avuto la fortuna di diventare “stagista” in un bar-pasticceria a San Rufo, in provincia di Napoli.
Nel 2014 sono stati oltre 1.000 i tirocinanti. Giovani? Incubatori d’innovazione? Start-up? Mah… Considerando che a beneficiare dei finanziamenti sono stati bar, ristoranti, centri di estetica, bowling, pasticcerie e altre attività simili, di dire che si sia cercato di privilegiare l’innovazione non ce la sentiamo proprio.
Per non parlare, poi, di alcuni dirigenti del progetto di Promuovitalia che, non contenti di essere addetti alla gestione di “favori e clientele” da pagare con i nostri soldi, ha pensato bene di inviare un nutrito gruppo di tirocinanti del sud a Piacenza, sua città natale dove – guarda caso – la mamma possiede diverse case che, sempre “guarda caso”, vengono affittate agli stagisti procurando un guadagno – in questo caso al Dr. Antonio Bussandri (ora, stranamente, indagato…) – un guadagnino extra di oltre 360.000 euro…
Ecco come vengono usati i soldi che dovrebbero essere utilizzati per dare nuova energia al turismo, ecco come il Ministro Franceschini, l’ENIT e l’intero carrozzone statale pensano di ridare lustro al Paese. Di rivalutare un turismo che perde colpi. E voi, agenti di viaggio, i colpi li perdete o li prendete?