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ADV, DOVE SIETE?

^0B11E87D6505A04E252BDEAB4A91E31AE94AB557A5A754952C^pimgpsh_thumbnail_win_distrCredo, in tanti anni di lavoro, di non aver mai visto gli agenti di viaggio in una situazione tanto difficile e complessa, dove le difficoltà economiche si sommano alla paura e ad interventi governativi frutto di una leggerezza inaccettabile, e dove il risultato si traduce in una morsa che sta rendendo quasi impossibile mantenere in vita le aziende.

A causa degli episodi di terrorismo delle ultime settimane, le prenotazioni sono crollate e il numero delle cancellazioni è paurosamente aumentato; tra un mese (salvo slittamento...) entrerà in applicazione la Legge varata lo scorso 18 agosto che obbliga agenti di viaggio e tour operator a garantire i viaggiatori con polizze assicurative (ad oggi inesistenti) o con fidejussioni bancarie (impraticabili), e questo per ogni vendita; lo Stato si prepara ad abolire il limite minimo dei 30 euro per i pagamenti elettronici, e nel contempo ai appresta a definire le sanzioni per chi rifiuterà l’incasso a mezzo carta o bancomat o verso chi applicherà spese d’incasso; molti operatori, nonostante il buon senso imponga maggiore attenzione verso quei consumatori che ancora vogliono viaggiare, continuano a praticare giochetti disonesti su adeguamenti valutari o del carburante; l’abusivismo sta toccando livelli mai visti in precedenza e, dulcis in fundo, le amministrazioni Regionali sembrano incapaci di modulare leggi in materia turistiche volte al rilancio delle imprese e alla difesa dei viaggiatori.

E non è certo finito qui… Potrei continuare con gli studi di settore, con la sempre maggiore difficoltà di accesso al credito, con la Tasse di Concessione Regionale a macchia di leopardo e con mille altri argomenti, ma vorrei soffermarmi su uno solo, che ritengo essere quello principale: sono scomparsi gli imprenditori – agenti di viaggio.

Sono scomparsi dalle assemblee in cui si parla seriamente dei nostri problemi, sono scomparsi dalle iniziative (create a loro favore…) delle Associazioni di Categoria, sono scomparsi dalla platea di coloro che dovrebbero proporre concretamente elementi per il cambiamento. Sono scomparsi.

In Italia ci sono circa 8.000 agenzie di viaggio e 25.000 addetti, mille più, mille meno; di queste 8.000, meno del 30% si trova in ragionevoli condizioni mentre le rimanenti pare siano in gravi (o gravissime…) difficoltà. Eppure nulla si muove, e pare che gli agenti di viaggio siano in attesa di “qualche intervento risolutore” da parte di chissà chi, o di una magia, o anche solo del risveglio da quello che, alcuni, immaginano essere solo un brutto sogno.

Mi spiace, cari colleghi, ma nessuno potrà correre in vostro aiuto. Certo ci sarà chi continuerà a sbattersi per portare a casa qualche punticino a favore di tutta la categoria, perché – nonostante non ci siano gli agenti di viaggio – le loro Associazioni insistono nel contestare Leggi sbagliate e nel ricercare soluzioni che, purtroppo, non si potranno mai trovare senza la vostra partecipazione.

Leggo spesso (ovviamente su Facebook…) il lamento verso le poche Associazioni della nostra categoria: “Cosa fanno le associazioni? Chi pensa a noi?” Le Associazioni fanno ciò che possono proprio pensando agli agenti di viaggio che, paradossalmente, paiono essere quelli che se ne infischiano di più, e allora permettetemi di dirvi che non si caverà mai un ragno da un buco.

Un consiglio? Imparate a considerare meglio il termine “associazionismo”, valutate le sigle esistenti sulla piazza (non faticherete molto perché, in ordine alfabetico, sono solo quattro: AIAV, Assotravel, Assoviaggi e Fiavet) e aderite ad una di esse dandole forza e, quindi, possibilità di rappresentare realmente le vostre necessità a chi deve collaborare per la loro risoluzione. Fatelo, perché se non lo farete non potrete mai contare sull’aiuto concreto di nessuno.

Non considerate queste parole come una forma di “campagna acquisti”, ma come l’appello di un collega che vive difficoltà e problemi alla pari di ogni altro agente di viaggio, e che vorrebbe trovare - proprio nei colleghi - la chiave di volta per risolvere le situazioni che ci affliggono. Buon lavoro.

Fulvio Avataneo

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