Ci sono giunte molte segnalazioni su reti in franchising (o formule simili) da neo-agenti a affiliatisi dopo aver ricevuto false promesse di  commissioni di alto livellodi alti guadagni, di servizi gratuiti poi rivelatisi a pagamento.  Non solo: in più casi hanno anche dovuto pagare i debiti delle loro case madri.  Vogliamo discuterne?

Una prima segnalazione giunge a proposito della nuova azienda BOX VIAGGI, divisione franchising recentemente lanciata da OPODO e alla cui guida siede Giovanna Ferrante, ex titolare – insieme a Gianni Innocenti – di quella BUONA VACANZA che tante “soddisfazioni” ha dato ai suoi affiliati.  Le mail giunte presso i nostri uffici pongono – sostanzialmente – una sola domanda: “Ma dopo tutti i casini che Buona vacanza ci ha creato, come fa la signora Giovanna Ferrante a riproporsi alla guida di una divisione di franchising, seppure gestita da OPODO?”.

La seconda domanda è diretta proprio a Opodo, alla quale si chiederebbe di chiarire la propria posizione nel mondo del turismo: motore di prenotazione ad uso e consumo del viaggiatore?  Franchisor? Gestore di una rete di “promoter porta a porta”?  Siccome pare essere di tutto questo un po’, e siccome la cosa incuriosisce non poco gli AdV, sarebbe carino capire su quali settori Opodo si è posizionato.

Sempre restando in ambito di franchising, ci viene segnalato da più parti che alcuni franchisor spacciano ai propri affiliati – ovviamente in fase di contrattazione - commissioni del 18%  da parte di EDEN Viaggi, Swan Tour, MSC e altri, cosa che seppure possa risultare difficile da credere per chi lavora e conosce bene il ns. settore, possono al contrario trarre in inganno quei giovani che – alla ricerca di una occupazione impossibile da trovare – decidono di avvicinarsi al franchising in un settore che, al contrario di altri, non richiede grossi investimenti.  Ma che, pure, non vorrebbe si sparassero balle tanto grandi!

Invitiamo quindi gli affiliati che si fossero fatti abbindolare da qualche gruppo di scarsi scrupoli a denunciare questo malcostume per evitare che altri possano cadere nel medesimo inganno: vi sono gruppi che lavorano seriamente, e vanno rispettati, ma per quelli che imbrogliano fin dall’inizio non ci deve essere alcuna tolleranza.