Non siamo ancora al giro di boa della prima metà del primo mese del 2011 e già arrivano le prime avvisaglie di quello che saranno i prossimo 350 giorni… E, attenzione, la situazione che si prospetta non contempla il colore rosa per nessuno, ponendo ugualmente operatori e agenti di viaggio – come scrisse il sommo poeta – tra “color che son sospesi…”. Non sarà bello ma è alquanto democratico.

Giungono infatti voci di albergatori dominicani assai incavolati con un operatore del centro Italia (non sappiamo il motivo ma lo immaginiamo…) al quale hanno già messo “alla porta” lo staff di assistenza, forse per stimolarlo a risolvere questioni che potrebbero portare – se non risolte – al secondo step: la messa alla porta dei clienti.  Ma va detto che una prima avvisaglia di ciò che sta accadendo si era già avuta pochi giorni addietro in un Paese ben diverso ma con lo stesso T.O.: un “semplice equivoco” risolto in fretta, ma che ha fatto stare sulle spine per una giornata sia i viaggiatori che gli agenti di viaggio incappati in questa situazione.  E si dice che anche un vettore abbia deciso di cessare la collaborazione con questo T.O. già a decorrere dal prossimo 20 gennaio… Vedremo cosa succederà.

Sul fronte delle agenzie di viaggio, e qui aggiungo un bel purtroppo, si annunciano chiusure a go-go: ben 71 sono quelle che ci hanno comunicato, sul finire del 2010, che non avrebbero più riaperto i loro uffici. E questo è un dato triste.  Ben più triste, però, è un altro aspetto, quello – per intenderci – delle agenzie che mandano in giro assegni a vuoto e falsi bonifici, creando danno sia agli operatori che ai clienti.  Aumentano in modo preoccupante, e questo crea uno stato di sempre maggior tensione tra la parte “buona” della distribuzione e i T.O.. Una situazione che nei prossimi mesi potrà diventare esplosiva se, come pare, la crisi non darà segni di miglioramento: liquidità zero, credito bancario meno ancora, sono elementi che anticipano un’estate calda.

Sul fronte della IATA non si attenua la morsa sulle agenzie colpevoli di non possedere il requisito “essenziale” dei 60 punti necessari al mantenimento della biglietteria.  Eppure la Reso 818 non parla di punteggio ma solo di “personale competente e qualificato” in grado di emettere e rendicontare la biglietteria, non di “punti qualità”. Allora mettiamo alla prova gli Agenti di Viaggio facendogli sostenere un esame per verificarne le caratteristiche, ma non si imponga l'onere economico di un corso del quale la maggior parte di loro non sanno cosa farsene. Anzi... Mi piacerebbe vedere alla prova i docenti con gli Agenti!

E, seppure la decisione di IATA Italia di approvare il sistema del punteggio - quand’anche inesistente per il resto del mondo - sia stata assunta in sede APJC (comitato paritetico Vettori-Agenti di Viaggio), a me la cosa non va proprio giù, e fatica maggiormente a scendere quando mi scrive un agente di viaggio di L’Aquila, uno dei terremotati rimasti senza agenzia e senza soldi, che si vede minacciare di revoca della biglietteria per non essere in possesso del punteggio…

Ma come, per un anno e più è rimasto senza fissa dimora professionale e, adesso che - con fatica - ha trovato quattro muri entro i quali lavorare, la IATA gli va a chiedere i punti per due persone?  Ma se è da solo a lavorare cosa deve fare, ‘sto povero cristo, assumere un collaboratore e fargli fare il corso – A PAGAMENTO – quando non ha neppure gli occhi per piangere?

E  poi – e mi piacerebbe ricevere una risposta dalla FIAVET – come mai questa schifezza dei corsi A PAGAMENTO è stata accettata con tanta facilità in sede APJC? Un uccellino ci ha raccontato cose molto antipatiche che sarebbe bene qualcuno chiarisse: vorrà mai la Presidente Cinzia Renzi – che ai tempi dei fatti era certamente fuori da questo discorso – spiegarlo?