Sembra incredibile ma è vero! Alitalia-CAI si appresta – qualora le giunga il parere favorevole da parte dell’Antitrust – ad assorbire le due compagnie aeree più scannate del Paese, ovvero Blu Panorama e WindJet, con un’operazione che non può fare altro che lasciare a bocca aperta. Eppure si farà…

Guardandola sotto l’aspetto economico-finanziario potrebbe dirsi una barzelletta: se qualcuno avesse voglia di valutare, riclassificandoli, i bilanci delle due compagnie promesse spose, si renderebbe conto che, entrambe, potrebbero essere tranquillamente fallite da parecchio tempo, gravate da un indebitamento complessivo ben superiore ai 250 milioni di euro ed un attivo circolante di euro… Niente. Proprio niente.

Un matrimonio il cui scopo dichiarato – ovvero l’ottimizzazione e l’armonizzazione delle rotte e il rafforzamento della compagnia di bandiera – non regge, in quanto la dote che Blu Panorama e WindJet porterebbero ad Alitalia sarebbe rappresentata da un enorme buco e da due flotte aeree che qualsiasi professionista del trasporto aereo rifiuterebbe! In quanto al buco, del quale si parla ormai da diversi mesi e che ha impedito alle compagnie di procedere con regolarità al pagamento degli stipendi e dei TFR, potrebbero inoltre esserci sorprese in un più attento esame dei bilanci...

Innanzitutto diciamo che le macchine utilizzate dalle due compagnie provengono dallo stesso locatore finanziario, ed esattamente l’International Leasing Finance Corporation – ILFC – statunitense, che – è abbastanza risaputo – sul mercato italiano piazza “il peggio usato” già sapendo in partenza che ci perderà quattrini; in secondo luogo si tratta di una flotta costosissima da gestire a causa della sua totale mancanza di uniformità per via delle diverse motorizzazione che ne rendono assai costosa la manutenzione. E  in un mercato dove operano competitors del calibro di O'Leary - simpatico come un callo ma gran mago capace di controllare ogni fase della gestione del business in modo quasi perfetto - questi fattori non vengono perdonati.

Quindi, a che pro questo “accorpamento”? Solo per ammazzare la concorrenza che, seppure rappresentata da due compagnie alla canna del gas, è pur sempre una concorrenza portata al vettore nazionale su rotte piuttosto appetitose quali il Milano/Roma, il Torino/Roma, il Catania/Roma e via di seguito. Esaminandone una – la Catania/Roma/Catania nell’attuale settimana dal 23 al 29 gennaio, troviamo la seguente offerta:

  • WindJet 44,7% 
  • Alitalia 23,3%
  • Blu Panorama 6,2%
  • AirOne 4,8%
  • EasyJet 4,7%
  • Air Berlin 3,9%
  • Altri 7,6%

In caso di accorpamento, l’offerta di Alitalia sarebbe pari al 79% del mercato, evidenziando – di fatto – una situazione ben contraria all’interesse dei consumatori che vedrebbero crollare spaventosamente la concorrenza tra le compagnie. Senza contare che questa operazione – probabilmente – non sarebbe neppure un accorpamento vero e proprio ma, piuttosto, una bella operazione di “pulizia” con conseguente eliminazione delle neo spose, magari mandate al macero insieme a una tonnellata di debiti con buona pace dei creditori.

Ciò che – presumiamo – rimarrà di questa operazione, saranno un tot di dipendenti in cassa o, comunque, senza lavoro. E tutto questo, di nuovo, per fare altre concessioni ad Alitalia, la storia infinita!