Di nuovo sbattuti in prima pagina… E, per “sbattuti”, intendo noi tutti che del turismo facciamo mestiere, gli agenti di viaggio, i T.O. e tutti quelli che ci ruotano intorno. Sbattuti in prima pagina e trattati come  bari, come quelli che imbrogliano col gioco delle tre carte. Oggi sale alla ribalta la questione dei falsi “voli diretti”…  Voli diretti... Pia illusione!

 A scriverne è Luana DE VITA, giornalista de Il Messaggero da sempre attentissima ai fenomeni del turismo e puntuale nelle sue denunce di quei comportamenti che, da qualunque angolazione vengano visti, danneggiano i viaggiatori.

Quante volte noi agenti di viaggio ci troviamo nella situazione di dover spiegare ai clienti imbufaliti il motivo per cui un volo diretto di 3 ore, che avrebbe dovuto partire dalla città da loro scelta e portarli a destinazione in tutta tranquillità, si è diabolicamente trasformato in un volo che parte da un aeroporto situato a 300 chilometri, compie due scali “tecnici” e atterra in una località distante 200 chilometri dalla spiaggia meta della vacanza? Si, ma c’è il pullman di collegamento…

Un corno, il pullman!  I clienti comprano ciò che viene stampato sul catalogo, incluse le regole stabilite dalle Leggi. Non comprano le frottole e i tentativi di depistaggio creati ad hoc da furbissimi programmatori. E attenzione… Se non avete ancora letto il nuovo “Codice del Turismo” – parto idiota di un convivio di menti sconvolte – è bene lo facciate subito e vi rendiate conto che i contenziosi legati anche a queste situazioni sono destinati ad aumentare a dismisura, creando non pochi problemi alle nostre agenzie che si ritrovano con tutele meno definite e non codificate…

Signori tour operator, per favore… Se – come dichiara la giornalista – il vostro primo obiettivo è tenere in piedi le baracche anche a costo di usare la bacchetta magica, fatelo, ma dichiaratelo apertamente: comperate alcune pagine sui quotidiani e mettetevi d’accordo per informare i viaggiatori della situazione che il nostro turismo outgoing sta vivendo e delle misure che siete costretti ad adottare, raccontate dei contratti che le compagnie aeree impongono parametrando – loro – i valori del carburante destinato al 100% a subire aumenti eclatanti fin dal momento in cui viene stampato il catalogo, parlate della necessità di poter adottare cambi di operativo per non doverci rimettere anche le mutande e garantire le vacanze ad un prezzo decente, spiegate che il costo di una vacanza segue la logica di qualsiasi altro bene o servizio e che meno costa, meno offre.

I nostri clienti devono acquistare sapendo ciò che comprano, e conoscendo i meccanismi che stanno alla radice di una determinata scelta degli operatori: in caso contrario, si sentiranno perennemente imbrogliati perdendo fiducia in un sistema che già fatica a stare in piedi e che non è detto resista per molto.

Per favore… Smettiamola di mandare in onda spot televisivi dove una sottospecie di Mago Zurlì vaga tra cucine e spiagge mettendo le dita nel sugo o misurando i grani di sabbia col calibro… Restituite ai clienti la loro intelligenza e riprendetevi un po’ di onestà e dignità: ci guadagneremo tutti.