Mercoledì scorso, 18 settembre, AUTOTUTELA è stata invitata dal ministro Massimo Bray ad un incontro nel corso del quale i nostri Delegati hanno espresso le preoccupazioni dell’intero settore per quanto concerne le tante problematiche da sempre sul tappeto e mai neppure prese in considerazione.

Al ministro Bray abbiamo innanzitutto sollecitato l’adozione di provvedimenti energici verso l’abusivismo, principale problema della nostra categoria ed incredibile paradosso di uno Stato in gravissime difficoltà economiche che pare rifiutare la possibilità di compiere contestualmente due azioni importanti: la prima, colpire una forma di illegalità sempre più diffusa e perpetrata da associazioni, parrocchie, massaie, studenti e persino Comuni ed altri enti Locali ai danni degli operatori del turismo, e la seconda quella di portare denaro all’erario sanzionando pesantemente ogni abuso.

Abbiamo sottolineato come il numero degli abusivi sia in continua crescita, e come neppure i numerosissimi esposti presentati (solo Autotutela ne ha presentati 126 nel corso del 2013…) alle autorità competenti abbiano ottenuto i risultati attesi: su 126 esposti, solo in 19 casi sono stati adottati provvedimenti sanzionatori, mentre in tutte le altre situazioni per ora definite, le autorità hanno stabilito – contrariamente a quanto previsto dalle normative – di concedere agli abusivi di “cessare le attività o mettersi in regola”, venendo meno ai loro doveri.

Dall’abusivismo si è passati alle normative regionali – disomogenee, fumose e spesso discriminatorie – che nel loro concedere spazio utile all’organizzazione di gite e viaggi ad associazioni dopolavoristiche, sportive o di altro genere pur prevedendo norme chiare ed ovviamente limitative, anche in questo caso difettano nella previsione ed effettuazioni di controlli e nell’emanazione di provvedimenti sanzionatori in caso di violazioni.

Altro aspetto delle norme regionali che abbiamo voluto discutere è stato quello relativo alle professioni turistiche, prima tra tutte quella del Direttore Tecnico che vede, oggi, regioni in cui il medesimo è strettamente vincolato ad un rapporto esclusivo (con una sola agenzia di viaggio), continuativo e regolato (ovvero con contratto di lavoro secondo C.C.N.L. a tempo indeterminato), mentre, in altre, al D.T. viene concesso di prestare la propria collaborazione a più agenzie e con rapporti contrattuali ben meno vincolanti, Questo crea, ovviamente, forti discriminazioni anche in termini di costi d’esercizio. Abbiamo anche chiesto maggiori controlli per verificare la regolarità della posizione di molti Direttori Tecnici che, proponendosi quali semplici “prestanome”, vengono meno ai principi propri del loro titolo.

Abbiamo poi avanzato una proposta che pare abbia suscitato interesse, ovvero quella di attribuire alle agenzie di viaggio esistenti sull’intero territorio nazionale – ovviamente rispondenti a precisi requisiti – la qualifica di PPT, ovvero di Punto Turistico Territoriale di riferimento ai turisti provenienti da altri Paesi: la rete agenziale conta circa 9.500 punti distribuiti tra grandi città e piccolissimi paesi, una rete di professionisti del turismo che potrebbero interagire con le Istituzioni, i circuiti Museali, l’accoglienza alberghiera, la ristorazione e con qualsiasi altro soggetto territoriale assicurando informazione e disponibilità ad un turista che – spesso – non trova informazioni neppure alla stazione ferroviaria di Roma Termini!

Per le agenzie si potrebbero studiare forme di sgravi fiscali oltre ad una nuova forma di collaborazione con tutte le realtà dell’indotto turistico (dalla vendita di titoli di trasporto locale alla prenotazione di escursioni, visite a siti storici, ecc. ecc.). Il ministro Bray, attraverso il suo consigliere generale Armando Cirillo, ci ha richiesto un progetto dalle specifiche più delineate.

Infine – per restare sui temi scottanti – abbiamo chiesto un incontro congiunto Beni Culturali & Turismo con Affari Esteri & Farnesina: lo “sconsiglio” dello scorso 16 agosto non ha brillato per tempistica, strategia e risultato, ed inoltre non sta mancando di creare fazioni incapaci di recepire le normative in maniera univoca. Urge, quindi, un chiarimento.

Ovviamente saranno più che graditi i vostri suggerimenti, sia su questo argomento che su qualsiasi altro possa essere di interesse comune.