Oggi ho avuto il dis-piacere di essere ospite di Mi Manda RAI 3 in rappresentanza di un’agenzia “tirata per i capelli” in una disputa tanto assurda quanto inutile: una famiglia – papà, mamma e due bambini – non è riuscita a partire per l’Egitto in quanto un funzionario molto zelante della Polizia di Frontiera in servizio a Roma Fiumicino ha preteso, oltre alle carte d’identità, anche un certificato di stato di famiglia utile a confermare lo status di “mamma” della passeggera.

Ovviamente la richiesta di risarcimento per la mancata vacanza è stata posta all’agente di viaggio, e dico ovviamente non perché sia giusto, ma solo perché questa è ormai diventata prassi anche quando l’agenzia operi secondo norma, con diligenza.

Ho parlato di dis-piacere in quanto, inizialmente, ho pensato a quanto sarebbe stato utile far conoscere la situazione di grande confusione e difficoltà nella quale operiamo: le nostre città sono sempre più multietniche, i matrimoni tra cittadini italiani e stranieri sempre più comuni e le norme che regolano le condizioni d’espatrio per chiunque sempre più fumose e difficili da reperire; nonostante ciò si vuole trovare, nell’agente di viaggio, il responsabile principale di qualsiasi cosa non vada per il verso giusto.

Buona, quindi, l’idea di rappresentare un’agenzia associata in un momento particolare cogliendo l’occasione per lanciare la richiesta di costituire un”luogo” – fisico o immateriale – in cui reperire tutte le informazioni necessarie a migliorare la fruibilità di viaggi e vacanze per chiunque, italiano e non, viva nel nostro Paese.

Il “dis” l’ho fatto precedere al “piacere” quando ho avuto l’ennesima dimostrazione di come questa trasmissione, proposta da un servizio pubblico che si vanta di proporre “qualità” e per questo ci chiede di pagare un canone, voglia ad ogni costo strumentalizzare ogni situazione per fornire un’idea (distorta e falsa) del termine “giustizia”, e non mi sento più di dar torto a chi sceglie di non presentarsi mai, a costo di essere condannato in contumacia.

Vedere accomunati truffatori d’accatto e onesti lavoratori, sentire un avvocato che stravolge le norme a uso e consumo di una trasmissione televisiva, assistere al tentativo di lapidazione dell’agente di viaggio di turno da parte di una conduttrice totalmente ignorante delle regole e delle Leggi… Vergognoso. E inutile, in quanto si è persa un’occasione.

Una buona occasione per far qualcosa a favore di chi ama viaggiare è stata persa per la voglia di crocifiggere qualcuno inchiodandolo a responsabilità inesistenti: l’agente di viaggio oggi sotto accusa aveva fatto tutto per bene, aveva informato a dovere e per iscritto, e fornito assistenza anche nell’emergenza andando in soccorso dei viaggiatori insieme a Eden (l’operatore) per far ripartire i clienti dopo che si fossero messi in regola con i documenti. E in quanto ai documenti di convocazione forniti da Eden Viaggi… impeccabili.  E questo, detto da me, non è poco…

Di chi la colpa? Sicuramente non ce lo dirà Mi Manda RAI 3, ma è chiaro che in questo clima di incertezza, con tanto di pubblica gogna per chi – a differenza dei disonesti – ha lavorato con rispetto e diligenza, non si può continuare. Quindi, AUTOTUTELA si assume l’impegno di iniziare, da oggi, a rompere le scatole ad ogni Ente Pubblico nel tentativo di arrivare ad una chiarezza in materia di documenti utili all’espatrio che oggi manca. E’ una promessa.

Infine mi scuso con tutti gli agenti di viaggio italiani: avrei voluto dire di più, far capire ad ogni telespettatore che le agenzie di viaggio sono una cosa seria, che sono imprese che aggiungono valore al sogno, che sono persone serie che prendono le cose seriamente. E il non esserci riuscito mi rode…