archivio_pulmann_317Vincenzo PACCHIANO, Nicola DI CAPRIO, Vittorio ASCOLESE, Giovanni BARRELLA, Stefania DE STASIO, Francesco SPINOSA, Emanuela MARROCCOLI, Cristina LA MANNA, Vincenzo RUSSO, Michele IPPOLITO, Francesca ANNUNZIATA e altri.

Sono nomi comuni di persone comuni. Sono tutti agenti di viaggio, tutti della Campania e tutti stanchi di dover subire gli effetti dannosi e mortificanti dell’abusivismo.

Vincenzo Pacchiano è stato sicuramente il catalizzatore dello scontento nonché il propagatore della carica e dell’energia trasferita in colleghe e colleghi che, come una sola persona, si sono gettati nella mischia decisi, questa volta, a non fermarsi e a portare a casa risultati.

E ci sono riusciti, eccome se ci sono riusciti… Verbali e sanzioni comminate dalle Forze dell’Ordine a diversi abusivi, e addirittura autopullman fermati alla partenza e non fatti partire per nulla. E diversi titoli in prima pagina di tante testate giornalistiche quasi stupite del fatto che, nel nostro Paese, la Polizia ed i Carabinieri intervengano contro gli organizzatori abusivi di viaggi.

Ma perché stupirsi? Gli abusivi sono una piaga sociale, ovunque e in qualsiasi modo esercitino l’abusivismo: ingannano i consumatori e li espongono spesso a rischi anche gravi, rubano risorse all’Erario e ai cittadini e praticano la concorrenza più sleale alle imprese che pagano tasse e mantengono l’occupazione.

Gli abusivi del turismo non sono simpatiche persone dedite al consolidamento dei rapporti sociali mediante gite fuoriporta, non sono fantomatiche associazioni sportive o culturali, e non sono nemmeno parroci o sacrestani desiderosi di genuflettersi davanti ad altari più o meno lontani: sono tutti meschini personaggi semplicemente impegnati a riempirsi le tasche a danno dell’intero tessuto sociale, delle imprese, dello Stato. Sono ladri, ecco cosa sono.

E i nostri colleghi campani si sono stancati dei questi ladri e hanno deciso di darsi da fare raccogliendo documentazione, prenotando viaggi a bordo di quei pullman della disonestà per provare l'evasione fiscale, redigendo esposti e denunce ed iniziando a battere a tappeto i Comuni, le Province, la Regione e tutti i posti di comando delle Forze dell’Ordine chiedendo – a gran voce – il ripristino della legalità. E i risultati sono arrivati.

La nostra Associazione li ha sostenuti fornendo loro moduli, esempi di esposti e denunce e suggerimenti, oltre a mettere a disposizione un legale al quale affidare eventuali funzioni di revisione o altre mansioni prettamente di sua competenza, ma dobbiamo dire che i nostri colleghi se la sono cavata più che egregiamente anche da soli!

Perché scriviamo questo articolo? Per far sapere a tutti gli agenti di viaggio che, uniti, si possono fare mille cose: la lotta all’abusivismo non si combatte con i consueti bla bla bla sulle pagine di Facebook, e neppure aspettando siano gli altri a darsi da fare: ci si rimbocca le maniche e ci si butta nella mischia, meglio se in compagnia di altri colleghi e con la collaborazione delle Associazioni che vogliono davvero lavorare a questo problema.

E’ una questione non solo di concorrenza sleale o di lotta all’evasione, ma di dignità da recuperare: la nostra categoria vede una sempre più scarsa considerazione perché, da tempo, ha accettato di subire senza reagire, perdendo la considerazione dei clienti, dei fornitori e delle Istituzioni, e se si vuole recuperare qualcosa è bene darsi da fare, subito e senza aspettare aiuti dal cielo. Provateci, perché si può.