Il turismo religioso, si sa, è da sempre un settore di grande soddisfazione in quanto, se è vero che sono le mode a determinare il “su o giù” di una meta turistica, le stesse mode non influenzano più di tanto il turismo volto a visitare i principali luoghi di culto, italiani e non. Ma siamo sicuri che, in mezzo a tutti questi pellegrinaggi, gli AdV non facciano la figura dei “pellegrini”…?? Ogni giorno, infatti, emergono nuove “associazioni” che, rifacendosi precisamente a un Santo o a una Madonna o abbracciando in maniera qualunquista l’intero mondo celeste, organizza, propone e vende pacchetti di viaggio dalla durata variabile dal giorno al… vedete voi.
Pacchetti tutto compreso, con tanto di immaginetta e indulgenza plenaria – forse – ma con l’assenza di licenze, polizze assicurative, iscrizioni agli Albi Provinciali o Regionali o di qualsiasi altro elemento in grado di far passare queste “associazioni” dall’inferno dell’abusivismo almeno al purgatorio di chi “ci fa, ma ci fa bene”.
E ‘il caso del “Centro Regina della Pace”, associazione romana che, tra le varie attività proposte, si spende molto nel turismo presentando una programmazione assai articolata e di tutto rispetto. Ovviamente, il rispetto di cui parliamo è quello del loro esclusivo interesse in quanto, purtroppo, manca il rispetto (terreno…) più importante, e cioè quello delle norme di Legge.
Eppure non c’è mai stato un solo Santo che non abbia predicato l’ubbidienza e il rispetto: com’è che tutti questi neo-auto promossi “san-tour operator” se ne fregano altamente? Comunque, certi di non mancare di rispetto a “lassù” e grazie alle molte segnalazioni degli AdV di “quaggiù”, Autotutela (www.autotutela.it) ha presentato un esposto alla Regione Lazio e alla Provincia di Roma nei confronti di questa associazione. ESPOSTO vs Centro Regina della Pace
Tra l’altro va detto che le segnalazioni che quotidianamente pervengono al nostro indirizzo segnalazioni.abusivismo@a-autotutela.it diventano sempre più numerose e precise e, proprio per evitare che le stesse possano non essere considerate, vi suggeriamo il modo più corretto di presentarcele:
- nel segnalare un’attività abusiva qualificatevi sempre col nome della vostra agenzia di viaggio, il vostro nome e cognome, i vostri recapiti telefonici e postali. Questi non saranno MAI diffusi e non risulteranno qualora si decida di presentare una denuncia, ma sono a noi necessari per conoscere i nostri interlocutori;
- nel fornire una breve relazione non trascurate mai di allegare eventuali documenti utili a comprovare l’attività abusiva denunciata;
- indirizzate esclusivamente all’indirizzo sopra indicato.
Chissà che, con l’aiuto di tutti, non si riesca ad iniziare un percorso anti-abusivismo concreto!