Il Tribunale di Genova seppellisce ogni speranza dei creditori del fallimento di TODOMONDO con un decreto di sole tre paginette ma, nonostante ciò, pesante come un macigno: il buco causato da Alessandro SCOTTI & Co. è troppo grande, e non si vedono crediti all’orizzonte. Inutile insistere, quindi. Ma, allora, chi pagherà?

Ce  l’aspettavamo, e non l’avevamo mai nascosto: il caso TODOMONDO non era solo cattiva gestione ma una truffa congegnata da tempo e con incredibile efficienza (vedi precedenti articoli sul nostro sito www.autotutela.it ).  Il Tribunale di Genova, con l’emanazione del decreto ex art. 102 della Legge Fallimentare pronunciata il 23 marzo 2010, sancisce, di fatto, la fine dell’iter fallimentare dell’azienda dichiarando che non c’è il becco di un quattrino.

TODOMONDO Comunicazione decreto ex art.102 l.f. depositato il 23_03_2010

Un buco di quasi 15.000.000 di euro. Crediti recuperati per 15.000 euro, insufficienti a coprire le attuali spese di procedura. Nessun bene di proprietà aziendale in grado di produrre credito. Fine.

Le richieste di ammissione al passivo fallimentare erano più di 1.600 ,  quasi totalmente provenienti da consumatori truffati: chi li risarcirà, quindi?  Possibile che gli Enti preposti alla vigilanza, seppure opportunamente sollecitati, non siano intervenuti tempestivamente per verificare lo stato dell’operatore?  Possibile che le vendite dei loro pacchetti “pacco” siano proseguite per mesi anche dopo che lo stato dell’operatore era diventato più che evidente?  

Ci auguriamo che la vicenda TODOMONDO abbandoni le aule del Tribunale Fallimentare (almeno per ora) solo per trasferirsi a quelle del Tribunale Penale: in caso contrario vorrebbe dire che il nostro è un Paese dove, a farla franca, sono solo i delinquenti.

Questa storia deve comunque essere di monito innanzitutto a noi agenti di viaggio: non facciamoci abbagliare da prezzi e commissioni, non diamo ascolto a chi tenta regolarmente di ingannarci. Vigiliamo. Siccome le Istituzioni pensano a tutt’altro e abbandonano tanto noi quanto i nostri clienti, facciamoci concretamente parte diligente e diffidiamo di chi non si pone totalmente all’interno delle regole. Evitiamo, se possibile, che altri avventurieri possano far quattrini sulle nostre spalle o, peggio, con il nostro aiuto.

Ovviamente, ora attendiamo che il Ministro del Turismo spieghi ai turisti come verranno risarciti dal Fondo di Garanzia...