Cari Colleghi,
sono il nuovo delegato regionale per la Campania di A.I.A.V.. Sono stato accettato semplicemente perché ho detto al Presidente che intendevo dare un contributo nell'affrontare i problemi della nostra categoria, che sono tanti. Dunque non sono stato eletto, non ho una base che mi sostiene, per il momento non ho dimostrato di avere alcun merito. Sono un vecchio agente di viaggi di Napoli con trentacinque anni di attività nella piccola azienda di famiglia, nata nel 1965. Non più giovane, dunque, ma con il cuore giovane, con la voglia di continuare a svolgere questa attività, consapevole che essa è in costante e inarrestabile evoluzione, e dunque che bisogna prepararsi con assiduità, aggiornarsi, avere idee nuove e via così, senza stancarsi mai, con forza e coraggio.Ci sono alcune ragioni che mi hanno spinto a partecipare alla vita associativa.

La prima è la necessità di auto tutelarsi (la storia della nostra Associazione che ritorna..!): faccio parte di uno stuolo variegatissimo di uomini e donne di buona volontà, che lavora con grande sacrificio, senza limiti di orario, con un carico di responsabilità enormi, con una redditività molto spesso poco esaltante e certamente non commisurata agli sforzi profusi. Questo gruppo conterà almeno dieci, dodicimila unità? Sono Persone. Persone che si occupano di turismo, di un settore che è importante nell’economia del nostro Paese. Mi domando continuamente: perché gli agenti di viaggio devono apparire sempre i “parenti poveri” del turismo? E perché in tanti, dal di fuori, regolarmente e sfacciatamente, senza titolo e autorizzazioni, provano a prendersi il nostro spazio? E lo fanno! Fino a quando rimarremo inerti?

Il secondo motivo sta nella necessità del confronto. Non si può rimanere nel proprio guscio… Da soli non si va da nessuna parte. Il confronto è vitale, crea ricchezza e bellezza, aiuta e spinge a diventare migliori. E noi tutti abbiamo bisogno di migliorarci. Perché la battaglia è dura e la si vince con la qualità e la professionalità.

Infine, il terzo motivo è racchiuso nella necessità di essere vigili e partecipativi. Tutte le volte che non partecipi dai agli altri la possibilità di scegliere anche per te. È possibile che gli altri facciano la scelta giusta, ma non sempre accade. E se sbagliano, e te ne lamenti, quale valore e senso hanno le tue proteste se non hai fatto nulla per migliorare le cose?

Mi fermo qui. Riuscirà questo breve scritto a suscitare una riflessione, un commento, una presa di posizione? Il futuro sta nelle mani di coloro che credono in quello che fanno.

Carmine Fragliasso