600x600  50:50Si è svolto stamane, a Torino, presso la sala di Uni Management, l’incontro organizzato da UniCredit dal titolo “UniCredit 4 Tourism”, nel corso del quale l’istituto bancario ha reso nota la sua nuova vicinanza al mondo del turismo.

Ad illustrare le politiche progettuali e commerciali che guideranno la banca nel prossimo triennio a riguardo del nostro settore, Attilio GHIGLIONE e Giovanni FORESTIERO, che hanno immediatamente fatto sapere che l’istituto è pronto a mettere sul piatto finanziamenti per 200 milioni di euro per sostenere sia start-up che imprese turistiche consolidate, purché rispondano a precisi criteri basati sull’attenzione al territorio (incoming) e sulle competenze, elementi ritenuti indispensabili per consentire politiche economico-finanziarie capaci di creare sviluppo nel rispetto della qualità.

Un incontro che ha sottolineato come l’Italia possa trovare, nell’incoming, un’infinita risorsa economica ed occupazionale, essendo l’unico ramo che – nel 2014 – ha dimostrato di poter controbattere alle perdite che l’outgoing ed il mercato interno hanno evidenziato.

Il turismo rappresenta, per il nostro Paese, il 10,40% del PIL ed il 12% circa dell’occupazione, numeri che fanno immediatamente comprendere il motivo dell’interesse che il gruppo bancario sta dimostrando di avere verso il settore.

Nel corso degli interventi, e successivamente durante i lavori della tavola rotonda moderata da Remo VANGELISTA – Direttore TTG Italia – si è comunque tornati più e più volte sull’argomento della formazione, elemento del quale il settore turistico, e quello distributivo per primo, sembra voler fare a meno pagando spesso a caro prezzo una sorta di improvvisazione che i mercati, oggi, non ci concedono: in Paesi nei quali la formazione e la creazione di competenze specifiche sono stati considerati fattori primari, il turismo è cresciuto ed è riuscito a far sistema (si vedano la Francia e la Spagna, ben più poveri di attrattiva ma molto più avanti dell’Italia in termini di presenze turistiche).

E’ comunque positivo che i grandi gruppi bancari italiani si affaccino al mondo del turismo: il denaro è una componente indispensabile per consentire lo sviluppo delle nostre imprese, la loro digitalizzazione e la possibilità di portare all’estero le caratteristiche sia del territorio che della nostra capacità di fare accoglienza.