JetFuelIl costo del carburante aereo – il c.d. Jet Aviation Fuel – è stato raramente così basso, addirittura un 40% inferiore al valore dell’estate scorsa. Merito, o colpa, del braccio di ferro tra USA, OPEC e Russia, che ha fatto crollare il costo del barile.

Questo in un momento in cui la valuta statunitense ha iniziato ad apprezzarsi nei confronti del malatissimo Euro, creando tutti i più ampi presupposti per scatenare una confusione incredibile tra consumatori, agenti di viaggio e tour operator, questi ultimi meno confusi dei primi ma più abili nel sollevare nebbia.

La maggior parte dei cataloghi che recano le partenze di questo inverno 2014-2015 portano valori che vedono il dollaro USA quotato intorno allo 0,75 sull’Euro ed il valore del carburante tra gli 830 e 870 USD per tonnellata, valori quanto mai “sballati” se consideriamo l’oggi, ovvero i parametri applicabili alle prossime partenze che voglio il dollaro quotato a 1/1,23 ed il carburante a 608 USD/tonnellata.

Bene, benissimo, penseranno i viaggiatori: “Dopo tante volte in cui abbiamo pagato adeguamenti sempre a noi contrari, questa volta ci ridurranno il costo del pacchetto!”. Invece no, perché – tranne rarissime eccezioni – i T.O. stanno facendo orecchie da mercante, e di ridurre il costo dei pacchetti non ci pensano neppure lontanamente.

Abbiamo voluto verificare questa teoria prendendo in esame un pacchetto sul Messico di uno dei primi T.O. italiani (per fatturato…): considerando i parametri indicati in catalogo (Euro/USD 1,32 e Jet Fuel 800 USD/tonn.) e quelli reali, il pacchetto dovrebbe ridursi di circa il 6,60%, che tradotto in soldini non è da buttare via.  Invece… il T.O. in questione non solo non riduce il prezzo, ma richiede un adeguamento valutario di oltre 50 euro a persona!

Il motivo – dichiarato telefonicamente ridendo ad un collega – è che “…non si adegua mai al ribasso, ma solo al rialzo!”. Questo può essere oggetto di battute, e di battutacce, sulla correttezza di alcuni T.O., ma è nuovamente una aperta e palese violazione alle norme di legge che prevedono la revisione del prezzo di vendita del pacchetto quando si verifichi una variazione dei costi quali trasporto, carburante, tasse, ecc ecc. Una VARIAZIONE, non un AUMENTO.

Dispiace constatare che, ad essere in testa nella mancanza di rispetto delle regole, sono sempre i soliti operatori, quelli che – stranamente – non considerano importante il rapporto T.O. / agente / cliente, salvo reclamizzare il contrario e salvo, poi, pagare le multe applicate dall’Antitrust.  Che poi vanno a colpire tutti i T.O... Che dire… si vede che conviene pagare piuttosto che rispettare.