Questa volta è toccata alla SPRINTOURS subire la sanzione comminatagli dal Garante della Concorrenza e del Mercato che l’ha reputata colpevole di aver diffuso pubblicità ingannevole attraverso i propri cataloghi e altre diverse forme di pubblicità dall’operatore utilizzate. Settantamila euro. Non una grossa cifra, dice il presidente di SPRINTOURS,  Jalel Hebara,  che non accetta però il giudizio.

Pur prendendo atto della decisione del Garante, peraltro ampiamente motivata nella stesura del provvedimento (che alleghiamo in calce all’articolo), il presidente Hebara pare abbia contestato la decisione lamentando che l’AGCM si sarebbe limitata a multare senza però fornire precise indicazioni sulle modalità da adottare per predisporre campagne pubblicitarie corrette.

A questo proposito è bene ricordare che il Decreto Legislativo n. 145 del 2 agosto 2007, emanato in attuazione dell’art. 14 della Direttiva europea 2005/29/CE, precisa con estrema puntigliosità quali comportamenti sono da ritenere scorretti per quanto attiene alla pubblicità, sempre più spesso destinata a colpire l’immaginario del potenziale cliente e poco attenta alle conseguenze che la stessa è in grado di provocare (il testo del Decreto è pubblicato in calce all’articolo).

Il consumatore ha diritto di essere informato con chiarezza e trasparenza, senza trucchi e senza inganni; il Garante si è già pronunciato più e più volte in questo senso condannando molte aziende a pagare multe anche salatissime. Anche per questo motivo AUTOTUTELA si è fatta promotrice – unitamente ad alcune AssoConsumo, a operatori turistici virtuosi e ad altri nomi più che noti del panorama turistico italiano – della realizzazione del “Codice di Autoregolamentazione delle Imprese Turistiche”, primo esempio pratico di codice etico del nostro settore.

Non esiste categoria che oggi, 2010, possa ancora credere di vivere e operare com’era in voga nel selvaggio west del 1800. Oggi ci sono Leggi e Norme, italiane e comunitarie, che difendono i diritti di chi vende, di chi compra e di chi produce. E non crediamo proprio che l’Antitrust si accanisca contro gli operatori turistici: dal 1996 ad oggi sono stati sette (7) gli operatori turistici italiani condannati per aver fornito pubblicità ingannevole ai consumatori. Sette inclusa la SPRINTOURS.

L’elenco – per chi avrà voglia di andarlo a sbirciare – pare ben più lungo di quanto in realtà sia: è vero che gli operatori condannati sono solo sette, ma uno è stato condannato per ben ventuno (21) volte…

Quindi… Insistere nell' ingannare il turista mediante messaggi pubblicitari poco corretti non conviene, né per il portafoglio, né per l’immagine negativa che l’intero settore propone al consumatore.

Per visionare il “Codice di Autoregolamentazione delle Imprese Turistiche” potrete cliccare sul suo logo nella home page del ns. sito.

SPRINTOURS - Provvedimento del Garante per pubblicità ingannevole

Decreto Legislativo 2 agosto 2007 sulla Pubblicità Ingannevole