Chi ha rubato vada a casa. E ci resti. Chi, con i propri comportamenti disonesti, ha fatto danni ai viaggiatori, alle agenzie di viaggio, ai vettori, ai corrispondenti, deve essere messo al bando senza appello. E non parliamo di chi ha avuto la sfortuna di veder fallire il lavoro di una vita a causa della crisi economica, ma di chi – sistematicamente, con metodo – ha approfittato di un mercato disorientato per imbrogliare, per rubare, per seminare guai.

Se un ladro viene sorpreso a rubare, anche il palo viene processato per lo stesso reato. E’ complice, e non merita una pena minore. Se un politico approfitta della sua posizione e ruba, o si fa corrompere, gli italiani vogliono che se ne vada. Se non in galera, che almeno se ne vada fuori dal recinto della politica.

Questa regola pare non valga nel turismo: se c’è un imbroglione, e viene “pizzicato”, è sicuro che prima o poi tornerà sulle scene aiutato da “complici” al di sopra di ogni sospetto. Si, perché in un mondo che lotta c’è sempre chi cerca le scorciatoie più “furbe” e chi crede che le malefatte compiute in precedenza si dimentichino in fretta.

Negli ultimi anni sono stati parecchi i tour operator che hanno lasciato col cerino acceso tra le dita viaggiatori, agenti di viaggio, compagnie aeree e corrispondenti esteri, e alcuni l’hanno fatto ben sapendo che avrebbero rovinato piccole imprese o distrutto piccoli sogni costati sacrifici. Nulla di importante, per loro.

Ci sono però personaggi che nonostante i procedimenti aperti, nonostante siano considerati imbroglioni, nonostante abbiano truffato il prossimo per milioni di euro, tornano in scena aiutati da complici in guanti bianchi, pronti a mettere in piedi “newco” con tanto di prestanome scelti dal malfattore, pronti a pagare perché il malfattore trasferisca loro quelle “competenze” che l’hanno reso celebre.

Finanzieri, bancari con laurea in giurisprudenza, imprenditori dal doppio paese, tour operator forse con la canna del gas in gola o incuranti dei danni che potrebbero provocare: ecco i “complici” di chi si prepara a tornare in campo per rinnovare i fasti del passato!

A loro, e a tutti coloro che lavorano nel turismo, un avviso: noi non dimentichiamo. Abbiamo la memoria lunga. Se qualcuno vorrà “dare una mano” - anche in maniera discreta - a chi ha imbrogliato il prossimo, noi assicuriamo che faremo di tutto per smascherarlo. Faremo in maniera che ogni italiano dotato di valigia e voglia di viaggiare sappia chi sono i COMPLICI di ladri e truffatori. Scriveremo lettere, diffonderemo documenti, faremo tutto il possibile per evitare che gli imbroglioni tornino a sfruttare un settore che di tutto ha bisogno, meno che di nuove turbolenze.

E lo sappiano anche quei tour operator onesti che, incautamente, si limitano a vendere qualche camera d’albergo o qualche sedile d’aereo a questi signori: non guarderemo in faccia nessuno. E da domani cominciamo…